Charles-Edouard Jeanneret, in arte Le Corbusier è uno degli architetti che più ha saputo prodursi in esercizi di razionalità e concretezza unici, mettendo al centro della scena l’uomo e il suo “spazio vitale”. Esempi, a volte discutibili, di questa genialità si trovano in molti suoi lavori, dai singoli edifici come villa Savoye ai veri e propri piani urbanistici per città di grandi dimensioni. Un design che può piacere o non piacere ma che fonde natura, uomo e strutture in un’unica struttura dove tutto sembra essere studiato con criteri moderni e attuali… ma questo, in realtà, veniva pensato tra le due guerre mondiali.
Tra le sue opere e i suoi studi sviluppatisi negli anni un particolare accenno è da fare al concetto “minimum” che trova le sue origini in numerosi bozzetti prodotti dal 1926 in poi. Nel 1936 sulla scia dell’estrema razionalizzazione degli spazi, con lo scopo di realizzare un’auto semplice, economica e destinata a motorizzare il mondo, il concetto “Minimum” prende le forme di un’automobile.
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