Charles-Edouard Jeanneret, in arte Le Corbusier è uno degli architetti che più ha saputo prodursi in esercizi di razionalità e concretezza unici, mettendo al centro della scena l’uomo e il suo “spazio vitale”. Esempi, a volte discutibili, di questa genialità si trovano in molti suoi lavori, dai singoli edifici come villa Savoye ai veri e propri piani urbanistici per città di grandi dimensioni. Un design che può piacere o non piacere ma che fonde natura, uomo e strutture in un’unica struttura dove tutto sembra essere studiato con criteri moderni e attuali… ma questo, in realtà, veniva pensato tra le due guerre mondiali.
Tra le sue opere e i suoi studi sviluppatisi negli anni un particolare accenno è da fare al concetto “minimum” che trova le sue origini in numerosi bozzetti prodotti dal 1926 in poi. Nel 1936 sulla scia dell’estrema razionalizzazione degli spazi, con lo scopo di realizzare un’auto semplice, economica e destinata a motorizzare il mondo, il concetto “Minimum” prende le forme di un’automobile.
Pensata per un motore di piccole dimensioni, la vettura risulta corta ma piuttosto larga, per ottenere un’abitabilità con 3 posti anteriori e uno di traverso posteriore. Le ruote piccole per una maggior agilità di manovra senza affaticare la sterzata, (non esisteva il servo sterzo) un solo faro anteriore, capotte e vano bagagli. L’architetto diede anche un occhio alla sicurezza passiva del mezzo, inserendo nella struttura dei paraurti laterali… e pensare che i concetti di barre antintrusione nelle portiere sono piuttosto recenti e successivi solo all’introduzione delle cinture di sicurezza.
Certo alcune cose sono pensate con i criteri e le necessità dell’epoca, ma alcune cose… erano rivoluzionarie. Basti pensare che il progetto rimase tale fino a quando, nel 1987, Giugiaro non ne realizzò un modello per onorare il lavoro di Le Corbusier, dichiarando: “Quest’auto è talmente ricca di tocchi inventivi che anche oggi è da considerarsi tra le proposte più avanzate”, parole che io confermerei anche oggi.
ABC, azienda artigianale spesso attenta ai modelli di design e ai prototipi da salone, quelli che anticipano di qualche anno le forme e le linee delle auto del prossimo futuro, sfruttando la modellazione 3D ha realizzato il modello statico nella classica scala 1/43. Il modello in resina con parti in lega di stagno e fotoincisione è disponibile da ABC-Brianza con il codice 367 in scatola di montaggio e a brevissimo anche montato.
Per ulteriori informazioni abc@abcbrianza.com
Lascia un commento