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News: DJI

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In questi giorni a Las Vegas si sta svolgendo la fiera dell’elettronica di consumo CES. In questa occasione DJI ha annunciato varie novità per gli appassionati di droni come la nuova applicazione Ground Station gratuita per tablet iPad. Questa nuova app, che va a sostituire quelle sviluppate da terze parti disponibili finora, permette la pianificazione di voli automatici dei droni. GS Pro (Ground Station Pro) è piuttosto intuitiva e consente di programmare facilmente complessi voli.

Fra le opzioni disponibili c’è quella della creazione di una virtual fence (una “gabbia virtuale”) che consente di delineare l’area di volo (fra i settaggi della gabbia c’è ance la possibilità di decidere l’altezza massima e limitare la velocità del multicottero) quando si pilota il drone in modalità manuale.

https://www.youtube.com/watch?v=T2az0IkNSzA?rel=0&showinfo=0&w=700

Questa nuova applicazione consente anche la mappatura 3D automatica: una volta che abbiamo settato sul display dell’iPad l’area che desideriamo mappare GS Pro si occupa di tutto il resto (c’è anche un’ottimizzazione automatica che varia  a seconda del drone e della videocamera utilizzata).

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Per la rubrica “Non tutti sanno che”, storico appuntamento irrinunciabile della Settimana Enigmistica parleremo oggi dei filtri ND, disponibili per le videocamere di molti droni, sia professionali che consumer. Il filtro ND, sigla che significa “Neutral Density”, è una sorta di lente aggiuntiva che si monta davanti all’obiettivo di una videocamera o fotocamera.

Apparentemente sembra solo un vetro scuro, in realtà è una vera e propria lente trattata in modo tale da poter trattenere una certa quantità di luce, e consentire così riprese o fotografie anche là dove la luce è troppo intensa.

Dopo la sigla ND infatti trovate sempre un numero, che normalmente è 4, 8 oppure 16 ma può arrivare fino a 1000. Il numero indica proprio la capacità del filtro stesso, più alto è il numero infatti minore è la quantità di luce che arriverà al sensore della videocamera.

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HHPI RACING



Zaino Mavic Manfrotto

Segnaliamo che DJI ha inserito nel catalogo di accessori per il suo Mavic uno zainetto reperibile sullo store ufficiale prodotto però da Manfrotto con caratteristiche che lo rendono particolarmente attraente. Realizzato con un materiale sottoposto a un trattamento particolare che lo rende resistente all’umidità ed allo sporco, lo zaino può contenere agevolmente il drone, la radio, batterie e quanto necessario per il volo.

Manfrotto per coloro (quei pochi) che non lo sapessero è azienda italiana con sede vicino a Vicenza, ed è leader nel mondo per la realizzazione di accessori e componenti per i mercati fotografici sia professionale che consumer. Stativi, supporti, teste e naturalmente borse e zaini sono da molti anni nel catalogo dell’azienda ed apprezzati in tutto il mondo.

 

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L’arrivo sul mercato del nuovo drone Dji Mavic rende di nuovo attuale la diatriba su uno dei punti ritenuti più critici da parte di chi utilizza il video in impieghi professionali, ovvero la possibilità di trattare le immagini dopo che sono state riprese.

In altre parole la videocamera (ma in fondo è lo stesso con la fotografia) deve sempre essere lo strumento più neutro possibile, limitarsi ad acquisire le immagini ed archiviarle in un file, così come sono state “viste” dall’occhio elettronico e senza rielaborare autonomamente i fotogrammi.

Successivamente l’editor, o più appropriatamente uno specialista di color correction avrà modo, con comodo, di applicare filtri e calibrazioni cromatiche, facendo esperimenti e modifiche e intervenendo là dove è ritenuto opportuno dal regista o dal direttore della fotografia.

Viceversa, se il file generato dalla fotocamera digitale è “scarso”, ben poco potrà essere fatto per migliorare una scena.

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La DJI ha appena rilasciato un nuovo firmware per il drone pieghevole Mavic PRO (disponibile presso il distributore Biz Model). Fra le altre novità di questo aggiornamento ci sono il controllo della velocità del vento, un allarme che fa vibrare il radiocomando quando il drone per qualche motivo passa dalla modalità GPS a quella ATTI che mantiene l’altezza fissa senza il supporto del sistema GPS, la possibilità di visualizzare il percorso sul display del dispositivo mobile, il controllo del campo magnetico (se viene rilevata una forte interferenza magnetica il drone torna alla posizione di decollo) e nuove modalità colore per le riprese video.

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Ricordo che il quadricottero DJI Mavic Pro nella modalità sport può sfrecciare all’incredibile velocità di 64,8 km/h. Questo drone può girare video in 4K reali e in slow motion full HD: comodo e potente, puoi portarlo sempre con te e fare riprese aeree ogni volta che vuoi. Quando esci di casa, lo ripieghi, lo infili nello zaino, e via. E quando vuoi farlo decollare, basta usare il telecomando incluso o l’app sul tuo iPhone o iPad.

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Recentemente la DJI ha svelato l’Inspire 2: un drone studiato per i registi di tutto il mondo. Fra le caratteristiche annunciate c’erano la velocità massima di 108 Km/h. In queste settimane però i tecnici della casa produttrice cinese hanno effettuato un’ulteriore ottimizzazione e hanno scelto di ridurre la vecocità massima a 94 km/h (e l’accelerazione a zero a ottanta km/h in cinque secondi) per assicurare il massimo della qualità e della stabilità delle riprese video (questo drone può registrare video ad una risoluzione di 5.2K 30fps in formato CinemaDNG e Apple ProRes 5, Codec H265, H264 e video 4K 60fps a 100 Mbps).

Ricordo che i droni della DJI sono disponibili presso la ditta Bizmodel che oltre ad essere importatore e distributore Autorizzato è anche Centro Assistenza di tutti i prodotti della DJI.

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Il 15 novembre in California, presso gli studi cinematografici della Warner Bros, la DJI ha svelato i nuovi droni Phantom 4 PRO e Inspire 2. In alto possiamo vedere insieme una registrazione della conferenza ufficiale del gigante cinese dei multicotteri per riprese aeree.

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Il Phantom 4 PRO è costruito su un nuovo telaio con parti in titanio e magnesio e monta una videocamera da 20 Megapixel (con sensore da 1 pollice in grado di filmare video H.264 4K a 60fps o H.265 4K a 30 fps) stabilizzata su tre assi e dotata di otturatore meccanico.

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Dopo aver svelato il nuovo Phantom 4 PRO la cinese DJI, come se ce ne fosse stato bisogno, ha riconfermato la sua posizione di leader nel segmento dei droni per riprese aeree professionali rilasciando la seconda incarnazione dell’Inspire. Il quadricottero Inspire 2 è il sogno per per i registi di tutto il mondo ed è un mostro di agilità:  ha una velocità massima di 108 Km/h (va da 0 a 80 Km/h in appena 4 secondi e può scendere in verticale a 4 metri al secondo) e può registrare video ad una risoluzione di 5.2K 30fps in formato CinemaDNG e Apple ProRes 5, Codec H265, H264 e video 4K 60fps a 100 Mbps.

Ricordo che i droni della DJI sono disponibili presso la ditta Bizmodel che oltre ad essere Importatore e Distributore Autorizzato è anche Centro Assistenza di tutti i prodotti della DJI.

Il DJI Inspire 2 è pilotato tramite un radiocomando con sistema Lightbridge aggiornato alla doppia banda 2.4 GHz e 5.8 GHz (che come nel caso Phantom 4 PRO permette di evitare le interferenze della 2.4 GHz quando si vola in aree con molte reti WiFi). Il range è di 3,5 Km (2.4 GHz) che si riducono a due sulla 5.8 GHz. Sulla radio è stata implementata anche la modalità allievo-maestro per facilitare il lavoro degli istruttori.

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Questo nuovo Inspire rileva ostacoli a 360 gradi: anteriormente ci sono due sensori che riescono a rilevare un ostacolo a 30m se c’è un illuminazione di almeno 15 lux e se la velocità non super i 50 Km. Sulla testa del drone sono presenti due sensori infrarossi puntati  per  rilevare superfici fino a 5 metri di distanza mentre sul fondo ci sono i sensori video che si occupano di rivelare la posizione in ambienti chiusi dove non arriva il segnale dei satelliti GPS.

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