La gara, organizzata sotto l’ala protettrice del Team Associated, è stata un primo test di questo format per il team americano. La struttura ospitante è l’Indoor Chilelli di Scrivia, dove il nerissimo asfalto è stato il ring ideale per un fine settimana avvincente, per certi versi innovativo e sicuramente interessante e costruttivo sotto moltissimi aspetti.
Partiamo dall’aspetto più evidente: le carrozzerie. La nuova M410 di Bittydesign ha letteralmente spopolato tra i piloti “liberi” da vincoli contrattuali più o meno formali, riempiendo la maggior parte delle griglie di partenza. Purtroppo sono troppi i piloti che hanno usato solo il bianco intonaco come tinta unica per le carrozzerie. Il risultato? Ben 19 piloti con le macchine che differiscono tra loro solo per qualche adesivo, ma per fortuna ci sono delle piacevoli eccezioni. Il nuovo vestito Made in Italy ha mostrato un carattere e un’aggressività estetica semplicemente uniche e tutto questo nel rispetto delle norme EFRA, ma soprattutto ha offerto prestazioni di assoluto rispetto per inserimento e stabilità in curva.
Le gomme scelte sono le LRP, un solo treno a pilota. Hanno mostrato di reggere bene allo stress della gara, previa verifica dell’incollaggio e verifica delle spalle che fanno costantemente con qualsiasi gomma. L’additivo “LRP 2” è stato usato come additivo unico, senza termocoperte. A detta dei partecipanti e dei verificatori in parco chiuso non richiede lunghi tempi di attesa per agire sugli pneumatici.
Per gli appassionati di meccanica, le cose veramente interessanti si trovano sotto i vestiti. In pista ci sono alcuni dei migliori piloti di punta dei marchi più comuni ai box, quindi abbiamo ovviamente Associated e a seguire X-Ray, Yokomo e Awesomatic. Non mancano Capricorn e Gizmo presenti però solo con solo un pilota cliente per marchio.
LA GARA
Partiamo ovviamente dai padroni di casa, in pista hanno piloti dall’indubbio valore come Levanen, Ongaro, Pernice e molti altri che hanno sviluppato set up e regolazioni sotto la professionale presenza dell’undici volte campione europeo Craig Drescher. Craig ha coordinato il gruppo, ha seguito il marketing, ha organizzato dei workshop su alcune regolazioni touring in modo geniale e con un’interazione con il pubblico per ora unica nel suo genere. Juho, attore unico di questi seminari d’informazione tecnica, non era il professorino in cattedra che impartisce la lezioncina su come si fa una regolazione. Lui ha spiegato perché fare certe cose e soprattutto ha risposto alle domande dei piloti, senza guardare al tempo, con cortesia, competenza e tecnica che raramente ho trovato. 5 minuti di spiegazione iniziale e quasi 20 di risposte alle domande. Non è un caso che sia uno dei punti di riferimento del team e di Drescher, che ormai conosco da 15 anni e lo ricordo così fin dal primo minuto in cui ebbi occasione di parlarci. Disponibile, amichevole, competente e sempre con qualche minuto a disposizione per chiunque avesse da chiedergli qualche cosa… anche se stava partendo per una qualifica.

Drescher prepara il materiale per il workshop
Le Associated TC7.1 fotografate sono di Levanen e Zanusso. Sono preparate in modo molto simile, con le dovute differenze necessarie per gestire un 4,5 per il finlandese e il 13,5NT per l’Italiano. Entrambi usano i telai in carbonio standard, Juho addirittura usa anche tutta la viteria di scatola, mentre Ruggero ha preferito quella leggera. Per la libera vicino al motore c’è una grossa ventola mentre per la stock un peso centrale. Entrambi hanno una ventina di grammi fissati nella zona del bumper. L’esc Reedy, abbinato ai motori dello stesso marchio è un’accoppiata fenomenale. Potenza e velocità non mancano, soprattutto della stock.
Dall’ovest all’est, parliamo ora di Awesomatic con il front man svizzero, Simone Leonardi, che segue alcuni piloti oggi in pista, tra cui Raffo e Rabitti. La macchina di Raffo è equipaggiata con il nuovo esc Hobbywing che si fa notare molto per il peso contenuto: 50 grammi compresi i cavi di alimentazione! Sull’auto di sono 125 grammi di zavorre specifiche per il modello in questione e realizzate a cnc in materiali nobili. Il telaio è quello di carbonio, ma in pista altri hanno usato l’alluminio e diversi bracci sospensione.

Awesomatic
Andrea Valerio è l’uomo di punta di X-ray. La sua macchina ha la caratteristica di essere regolata con il passo lungo sia all’anteriore che al posteriore. L’esc Xerun XR10 è stato ben regolato per adattare al meglio le doti di erogazione e velocità del modello alle richieste del pilota che è poco abituato alla libera, ma ha dimostrato di non temerla. Interessante, dal punto di vista tecnico, il telaio in alluminio usato da Beni Stutz. Anodizzato nero e successivamente ripreso per le lavorazioni finali, ma queste non sono color alluminio… sono arancioni. Esteticamente spettacolare! Parlando di telai quello di Andrea è lo standard di carbonio.

Il bel telaio di Beni Stutz
Infine arriviamo alla macchina che ha dominato la gara nella modificata: la Yokomo, ottimamente preparata dal giovane talento italo svizzero Michele Manzo. Acceleratore Muchmore e telaio in alluminio, ma anche il sistema ARS per la variazione dinamica della convergenza al posteriore. Michele ci racconta che è regolato per chiudere leggermente la convergenza durante il rollio. Infine, cosa da non sottovalutare, anche le nuove molle ammortizzatori anteriori, con le spire progressive con un’ampissima variazione di passo tra la parte bassa e alta della molla. Saranno disponibili al pubblico a breve.

La nuova molla Yokomo
ASPETTI MECCANICI
Questi sono gli aspetti meccanici più interessanti visti sulle macchine in gara, altro capitolo sarebbe da aprire sulla vita ai box, mio cruccio da sempre dove confesso che non mi piace vedere i gruppetti di piloti uniti solo dal marchio di modello che stanno usando, e non dall’amicizia che li unisce da sempre fuori dall’ambito gara. Vero che in gara tutto cambia, ma in questo aspetto i piloti della categoria Formula sono stati migliori, sicuramente più confusionari da vedere non avendo due macchine uguali su due tavoli contigui, ma anche più rilassati, festaioli e chiassosi.
Qui abbiamo WRC, Rocket, MD, X-ray sparpagliate senza apparente logica sui tavoli con piloti che si scambiano pezzi, gomme e birre senza un limite.
Al bar, soprattutto finita la gara, anche i piloti touring hanno ripreso questo positivissimo atteggiamento di amicizia, tutti davanti a una pizza e al video per la prima prova della MotoGP!
- Drescher prepara il materiale per il workshop
- Reedy
- Reedy
- Associated, il peso anteriore
- Reedy
- il Box di Fabiano
- Awesomatic
- Awesomatic
- Awesomatic
- Awesomatic
- Awesomatic
- X-ray
- x-ray
- x-ray
- xerun
- xerun
- Il bel telaio di beni Stutz
- Michele Manzo al lavoro sulla Yokomo
- Yokomo
- Yokomo
- La nuova molla Yokomo
- Yokomo
- Yokomo
- Yokomo
- yokomo
- Muchmore
Lascia un commento