Il modello è chiamato Trail Finder 2. Per gli appassionati di scaler questo è una leggenda. Esiste in kit di montaggio o se preferite, già assemblato e completo di tutta l’elettronica montata a bordo. La versione in prova è quella RTR. La trazione è 4×4 permanente e tra i longheroni in alluminio si trova tutta la meccanica, motore elettrico brushed e transfer case centrale.
Tutto è disposto esattamente come sulle auto full size. Il radiocomando è a volantino in 2.4GHz con tutte le regolazioni per sterzo e regolatore. Trasmissione, telaio, ponti di trasmissione e link sono realizzati completamente in metallo. Il look è pazzesco e la qualità percepita nella realizzazione e montaggio sono davvero molto elevati. Non ci si trova davanti ad un modello qualsiasi ma un TF2 di RC4WD! Va ricordato che questo è il telaio base per eccellenza nella realizzare modelli custom davvero molto, molto speciali.
Potevo fare la prova come per ogni altro modello. Scatti classici, qualcuno sul tavolo luminoso e qualche bella foto ad effetto all’aperto. Questo però non è un modello qualsiasi: è uno scaler! Per questo ho mantenuto la mia abitudine a complicarmi un poco la vita. Mi sono chiesto come potevo esaltare la vera anima del Trail Finder 2. La risposta è stata davvero molto semplice: è uno scaler, ovvero un modello RC che è molto vicino ad uno statico per aspetto, dettagli ed ha una mobilità simile agli off road full scale. La cosa tutt’altro che facile è stata far risultare l’ABS, il materiale con cui è stampata la carrozzeria, vera lamiera stampata. Magari invecchiata e segnata da anni di lavoro all’aperto, fango e sporco.
01 Trasmissione
• All’anteriore è posizionata la trasmissione principale R3. Realizzata interamente in alluminio con cuscinetti ed all’interno ingranaggi in metallo. Corona in modulo 32P con frizione regolabile con soluzione di continuità per mezzo di dado e molla spingi disco. Il motore è un potente, sicuro e sempre affidabile 45 spire brushed. Significa basso numero di giri e coppia davvero elevata già da subito. Costo contenuto ed elevata compatibilità con qualsiasi motore classe 540.
02 Transfer 4×4
• Esattamente come nei 4×4 full scale, il moto viene trasferito al transfer case centrale Hammer. La realizzazione di questo è in fusione di alluminio. Per questo riproduce fedelmente le line dei transfer di 4×4 e pick-up. All’interno si trovano ingranaggi heavy duty con modulo 32P per una massima scorrevolezza e resistenza. Non va dimenticato che TF2 è veramente pesante.
03 Bilanciamento
• La distribuzione dei pesi del TF2 è tutta all’anteriore. Trasmissione, motore, e batteria al centro del telaio posizionata trasversalmente. Transfer case centrale e montato in basso. Tutto è pensato per le massime prestazioni sulle trail.
04 Assali
• Gli assali sono realizzati da fusione. In commercio non trovate nulla di simile per dettaglio e realismo. Il look è davvero pazzesco!
05 Omocinetici
• Gli omocinetici che dal transfer case portano il moto ai ponti di trasmissione sono in metallo. Consentono elevati angoli di lavoro e sembrano pensati per un uso intenso del modello.
06 Ricevente
• La ricevente è montata al posteriore dentro una scatola in materiale plastico. I cavi del servocomando e del regolatore di velocità sono fissati al telaio a longheroni.
07 Ammortizzatori
• Gli ammortizzatori idraulici a doppia molla interna e balestra a 3 fogli danno al TF2 un aspetto davvero scale!
La Prova del Trail Finder 2
La preparazione dell’automodello della RC4WD alle trail è stata realmente molto intensa ed ha portato via più di qualche giorno. Il modello però merita ogni minuto passato a dettagliare e verniciare. L’assemblaggio delle parti è molto semplice e si limita a fissare 4 viti della carrozzeria al telaio più quattro grani per fissare i bumper tubolari e i soliti controlli all’intera meccanica. La prova del modello e le foto devono essere all’altezza del nome che porta: Trail Finder! Proprio per questo ho cercato terra battuta, piccole rocce, un attraversamento con un poco di acqua un poco di fango, quello vero!
Accelerazione e velocità massima
• Il motore brushed 45 spire è sicuramente lento rispetto ai brushless ma offre (tanto) realismo. In un attimo il modello raggiunge immediatamente la velocità massima che è davvero mooolto… bassa! Gli ammortizzatori fanno bene il loro lavoro anche se le balestra a 3 fogli rendono il modello un po’ troppo duro. Per questo la capacità di twist dei ponti di trasmissione è limitata. Il realismo del modello è però assoluto! Levando un foglio alle balestre o meglio ancora montando quelle opzionali più morbide, la mobilità sarebbe perfetta.
Voto: 8
Arrampicata
• La corretta disposizione dei pesi, il giusto rapporto di riduzione, fanno arrivare il TF2 praticamente ovunque. Con questi pneumatici morbidi le ruote sono sempre in presa e basta qualche piccolo ritocco alla frizione allentando di un giro il dado spingi disco e la trazione migliora su ogni trail.
Da uno scaler non si potrebbe desiderare di più.
Voto: 10
Basse velocità
• Guidabilissima e agile nonostante i differenziali bloccati, ha un buon raggio di sterzata. Non gira in un fazzoletto. È tipico di questo modelli grandi e pesanti. Preferisce trail appena bucate e con sassi adeguati alla scala. Vederla muoversi in quello che è il suo ambiente naturale è una delizia per gli occhi e l’anima. Bellissima, realistica, bilanciata. Potrei continuare con gli aggettivi ma diventerei noioso.
Voto: 9
Freni
• Il rapporto di riduzione del TF2 è talmente elevato che il regolatore non ha bisogno di drag brake. Basta lasciare il grilletto del gas e il modello si ferma anche se si trova in una discesa ripidissima. In questo modo è possibile fermarsi e scegliere il percorso migliore in tutta calma e con il massimo realismo.
Voto: 9
Sconnesso
• A patto di rispettare la scala del modello ed usarlo su trail adeguate, il TF2 è veramente inarrestabile. Se si usa su terra battuta appena bucata il realismo è massimo. Gli ammortizzatori con molla a balestra fanno il loro lavoro al meglio. Senza modifiche alle balestre, l’angolo di twist dei ponti non è elevato a causa della eccessiva rigidezza.
Se si trasporta un carico nel cassone posteriore tutto torna a posto e la mobilità del TF2 è ancora una volta da prima della classe.
Voto: 9
OFFICINA
Manutenzione
• Il Finder 2 arriva già montato. Come per ogni modello, il suggerimento è sempre quello di controllare preventivamente un po’ tutto quanto. Questa pratica che dovrebbe essere abituale e oltre a prevenire rotture, ci permette di prendere confidenza con la meccanica del modello. Il manuale fornito è molto chiaro in ogni passaggio. Va segnalato che per montare la batteria o sostituirla perché scarica, è necessario rimuovere 4 viti che fissano la carrozzeria ai longheroni. Operazione veloce e semplice ma praticamente impossibile se non avete i cacciavite esagonali con voi (è importante ricordarlo prima di caricare tutto sulla vostra automobile).
Voto: 10
Settaggi
• Questo è il bello di un progetto che si è continuamente evoluto nel tempo: esiste documentazione su come fare il setup praticamente per qualsiasi pista e condizione. Sono tutti un’ottima base di partenza per effettuare le micro regolazioni necessarie ad adattare la macchina al proprio stile di guida.
Voto: 10
Danni e usura
• Il test del TF2 è durato un paio di ore in condizioni adeguate alla scala. Dunque nessun guado stile sottomarino, fango leggero e nessun ruzzolone per metri e metri giù da scarpate simili a cave di marmo. Con queste minime attenzioni non ho avuto il minimo problema meccanico a trasmissione o altro. Solo qualche altro graffio ad aumentare il realismo. Se usata con l’attenzione ed il riguardo dovuti agli scaler, questo modello rimarrà con voi per moltissimo tempo. Durante il test (proseguito ad oltranza visto il grande divertimento) abbiamo scaricato 3 batterie per un paio di ore di puro divertimento senza il minimo inconveniente. A parte le questioni di ordinaria manutenzione (differenziale, frizione e ammortizzatori) la B5NFL è a prova di bomba. I nuovi giunti a sfera sono ottimi e sicuri.
Voto: 9
Conclusioni
Se cercate velocità, prestazioni da infarto o volete un modello trita rocce questo non è il prodotto per voi. Il Trail Finder 2 non è un modello per tutti. Ma è per tutti i veri appassionati di scaler! Certo non costa poco, ma qui di plastica ne trovate davvero poca. Tutto è in metallo e alluminio. Il look è pazzesco e la carrozzeria in ABS davvero ricca di dettagli. Il modello può essere usato da subito appena uscito dalla scatola o come abbiamo fatto noi, essere da base per un progetto molto più ambizioso, divertente e gratificante che avrà come inizio, l’apertura della scatola una volta arrivato e proseguirà per molto, molto tempo! L’unico limite è la vostra fantasia.
La verniciatura
L’invecchiamento e il dettaglio non sono semplici. Come per ogni modello statico serve pazienza e tempo. Non si possono accorciare i tempi ed ogni passaggio deve essere completato senza fretta. La vernice poi deve asciugare completamente e non semplicemente: andare fuori polvere.
La fretta è nemica dei modellisti! Provando a riassumere i vari passaggi in poche righe:
La carrozzeria di questo automodello della RC4WD è stata smontata e sgrassata con sapone per piatti. È stata poi smontata la griglia frontale e tutte le parti trasparenti compresi i fanali. Il cofano è stato mascherato con nastro per carrozzieri ed in seguito si sono passate alcune 2 mani di nero flat appena diluito. Tutta la carrozzeria ha poi ricevuto una mano di Rosso opaco molto simile all’originale. A colore ASCIUTTO, con la tecnica del dry brush si è passata una seconda mano con lo stesso rosso a cui sono state aggiunte alcune gocce di bianco. Questo per dare maggiore profondità al colore dei pannelli. Ancora una notte di attesa e poi terza mano di rosso.
Questa volta scurito con grafite e pigmenti metal. Qui si è usata la tecnica del dry brush e del picking sulla lunghezza delle setole del pennello piatto. Dopo un paio di giorni di attesa, sempre con dry brush si sono dettagliati gli assali, il telaio e la trasmissione. A questo punto l’aspetto del TF2 è quello di un modello strisciato ma nuovo. Ora è la volta delle tracce di fango. Queste sono state fatte con pigmenti MIG Productions, resina acrilica e dry brush. Le tonalità delle strisciate di fango e lo sporco sui cerchi sono il risultato di cinque tonalità di colore più lumeggiature per dare profondità. Il vano di carico è stato invecchiato con tecniche simili. Inoltre si è fatta una lavatura con tre colori. L’ultima lavatura, utilizzando pigmenti acrilici in polvere.
Il tempo totale occorso alla verniciatura del telaio e dell’intero modello è stato di circa 70 ore.
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