Chiedete a un pilota quale gara vorrebbe vincere e tra le risposte più gettonate troverete la 24H di Le Mans, che tra le altre cose si svolgerà settimana prossima.
Un giorno intero di gara contro il tempo, il clima, la pista dalle condizioni variabili, il tramonto, la notte, l’alba e le ultime infinite ore, quando la stanchezza presenta il conto ai piloti. Una gara anche contro se stessi.
Una gara diversa dalle altre. La competizione c’è come è giusto che ci sia, ma in chi partecipa s’instaura uno spirito di gruppo unico nel suo genere.
A Le Mans ho visto un’intera Pit Lane uscire dal proprio box per applaudire il rientro in gara, dopo quasi 20 ore di riparazioni, di una vettura i cui piloti volevano solo prendere la bandiera a scacchi per dire: “L’abbiamo finita”.
Un team che ha riparato la macchina con pezzi, meccanici e aiuto volontario gratuito e generoso degli altri eroi di questa avventura, eroi che a logica dovrebbero essere avversari e invece diventano una famiglia, anche se solo per un week end.
Lostallo non è diversa da Le Mans.
Le regole che ne determinano la voglia di partecipare e il risultato finale sono le stesse.
Si fa per mettersi alla prova, per dire “L’abbiamo finita”, si fa per vincere,.
Si fa perché è la 24H.
Per vincere servono fortuna e capacità, ma soprattutto anche molta preparazione e organizzazione ai box.
Due le categorie in gara a Lostallo per la 24 ore di auto R/C elettriche
Le veloci LM con telai F1, motori 17,5 e ratio imposto 3,00 contro le Touring di Plastica con la stessa motorizzazione, ma rapporto 4,00.
Una Tamiya TT02 e una LRP Blast si sono scontrate con le LM.
La differenza di capacità delle batterie utilizzabili, la rapidità del cambio pile permette un vantaggio di 8-12 giri ogni ora nelle soste ai box per i piloti Touring.
La LM ha un vantaggio simile, forse leggermente superiore, grazie al bel tempo di questo week end, dato dalle prestazioni del modello.
Alla fine ha vinto chi ha sbagliato meno, chi si è presentato con la miglior organizzazione di squadra e ha sfruttato al meglio il proprio mezzo e ha gestito al meglio il riposo dei piloti.
Dopo 3945 giri il distacco tra i vincitori e i secondi è di 17 giri, meno di 6 minuti.
Chi ha vinto in Svizzera l’ha fatto con una macchina teoricamente meno performante, ma dotata di una maggior autonomia, ha fatto meno soste ai box e soprattutto più rapide.
La sosta media del team Touring è inferiore al minuto con il giro di rientro, mentre le LM non sono andate sotto il 1’20”. Il team Sitterdorf non si è quasi mai fermato per errori di guida, la minor velocità, la trazione 4wd, le sospensioni e la preparazione ed esperienza in gare endurance gli ha permesso di non commettere quasi nessun errore di guida, cosa che invece ai piloti LM è capitato più frequentemente compromettendo il risultato finale.
Questa è la magia della 24H, categorie diverse che corrono assieme.
Complimenti al team Sitterdorf che ha vinto l’edizione 2018, davanti al team Insubria, già vincitore dell’edizione 2017.
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