Quando ci si reca in una pista asfaltata di solito vediamo tantissime touring… poi ci sono i nostalgici, piuttosto rari. Sono quelli che amano le cose un po’ diverse ma che regalano prestazioni e scariche di adrenalina come poche altre categorie e che quando la gente vede esclama sempre positivamente, anche se innamorata di altro.
Scendere in pista con un oggetto da 1 o 1,200 Kg a 2 ruote motrici che secondo categoria può agilmente superare i 100 Km/h non è cosa propriamente facile. Guidare questi “mostri” non è immediato, preparare le gomme in spugna richiede un’accurata scelta di mescole, diametri e un minimo di preparazione anche sugli additivi. La semplicità meccanica del modello estremizza i pochi parametri variabili che ci sono.
Quindi se è vero che il abbiamo un solo differenziale è anche vero che questo deve essere perfettamente controllato. Se è vero che non ci sono “sospensioni” classiche è anche vero che quel poco che si muove deve funzionare in modo impeccabile.
Se è vero che la manutenzione ordinaria è limitata a poche cose è anche vero che una piccola imprecisione genera grandi disastri in pista.
Ecco che queste categorie sono andate un po’ di disuso, non facilissime come guida e con precisioni meccaniche estreme, ma… Sei categorie in gara dal “comune” formulino, alla Swiss GT (200 mm con 13,5 NT) per poi passare alle 235 10,5 NT e libere. Infine ci sono sono le 2 categorie 1/8: la rigida 4S e le ammortizzate a 6S.
SPETTACOLARI!!! Andiamo con ordine: le formula non hanno nulla di nuovo, solo un sistema di punzonatura delle gomme che dovrebbe limitare il rischio di “strani” scambi di gomme tra piloti.
un adesivo ben incollato sulla spalla con inserito un numero. Il grande problema di questa categoria sono le gomme che cedono rapidamente nel giro di poche manche.
Le 1/8 ammortizzate in pista sono per lo più delle Velox, derivate delle scoppio, con batterie 6S da 8000 mA centrali. Prestazioni esagerate! Affascinanti! Molto estreme sia come guida che come parte elettronica. Molti non hanno finito i 5 minuti… scaricando prima di chiudere la manche.
Le rigide in pista sono delle Buri, progetto semplicissimo efficace dalle prestazioni “umane”. Meccanicamente sono senza differenziale, con una sola cinghia tra anteriore e posteriore e una bascula anteriore di facile regolazione. E’ una categoria che mi è piaciuta molto vedere anche se l’asfalto leggermente ondulato di Lostallo non ha reso facilissima la messa a punto ottimale del modello. I motori non hanno sofferto, le batterie non mi sembra siano state spremute all’inverosimile. C’è chi usa 2 shorty in serie, chi usa delle standard e chi pacchi 4s, ma nessuno ha avuto problemi di minuti o di temperature esagerate.
Infine ci sono le Pan-car 1/10. Che siano da 200 o 235 mm per gli appassionati della categoria il week end ai box è stato affascinante.
Tanti modelli con il sistema dei V.link per il posteriore, un prototipo con il V.link collegato a una T-Bar, un modello con basculla a movimento verticale e ammortizzatori. Questo solo per i retrotreni, per gli avantreni ho visto tanti e vari sistemi di rinvio della sospensione per usare smorzatori a tube-link, ma tutti simili tra loro. leve più o meno lunghe uno o due smorzino ma di fatto sistemi concettualmente simili.
Interessante notare le filosofie diverse di alcuni piloti, nella 10,5 libera grandissimo scontro tra 200 e 235 dove le prestazioni si sono praticamente livellate.
Le 235 velocissime in curva e nel misto che superano le 200 mm, le 200 mm che superano agevolmente in rettilineo le 235.
Uno scontro tecnico interessante che giudico finito in pareggio.
Infine…c’è chi era in pista a fare prove in vista della 24H di Lostallo del 17/18 Giugno, con test in notturna, fatti con pista non illuminata e luci funzionanti sul modello, con prove di durata per girare almeno 15 minuti e regolazioni per salvaguardare la condizione delle gomme.
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