I ragazzi di RC360Group hanno postato un bel test del RACE 1/5: il nuovo automodello big scale proposto dalla MLC (la ditta di modellismo RC fondata da Lamberto Collari: una leggenda dell’automodellismo che ha conquistato ben 9 titoli mondiali e 6 campionati europei).
Nel settore modellistico si susseguono sempre innovazioni e noi modellisti, si sa, siamo sempre curiosi di carpire i segreti dei nuovi prodotti.
Il 2010 modellistico, nell’ambito delle “Big Scale”, ha avuto subito uno scossone quando si era appresa la notizia di un automodello marchiato “MLC”. Questa notizia ha subito creato un clima di curiosità ed apprensione intorno a questo modello. Conoscendo la fama di Lamberto, oltre al suo straordinario talento modellistico, nessuno metteva in dubbio la qualità del modello e la bontà del progetto. Alcuni di noi hanno avuto la fortuna di vedere quasi da subito il modello in questione, grazie alla disponibilità di Mauro Raffaeli , pilota del Team MLC per la stagione 2010. Team che annovera nelle sue file anche Il Campione Italiano Expert 2009, ovvero Nicola C. Marrone e Maurizio Borsoni.
Il telaio è ricavato da una lastra di Ergal da ben 8mm di spessore. Scaricato nei punti giusti per garantire la giusta flessione, il fondo del telaio e scanalato per ottimizzare i flussi d’aria che scorrono sotto il modello. Il telaio nella parte anteriore ha una leggera flessione verso l’alto, questo per far sì che non punti l’asfalto nelle frenate più decise, tutto ciò a vantaggio di un miglio lavoro delle sospensioni anteriori.
Ai fianchi del telaio troviamo i due irrigidimenti laterali, disponibili in diverso materiale per variare la rigidità complessiva del telaio. Sul telaio troviamo la classica foratura per l’ancoraggio della cellula, anteriore, posteriore e del gruppo centrale. Tutte le svasature consentono di non avere le viti a filo del telaio e quindi riscontrare il fastidioso inconveniente di trovarsi le teste delle viti consumate e di conseguenza un minor appoggio della chiave esagonale. Da notare la scelta di utilizzare viti sovradimensionate per la cellula anteriore , per il supporto motore e per i supporti del differenziale, come dicevamo la macchina è molto robusta. Nella parte centrale troviamo il serbatoio, ancorato al telaio tramite una flangia in plastica, la piastra radio, anche’essa in Ergal, fissata tramite 4 colonnette e le due pompe freni. In corrispondenza della piastra radio, troviamo sotto il telaio uno sportellino sul quale potremo fissare il pacco pile ricevente.
Ancorato al telaio da ben 6 miti M4 , troviamo la parte anteriore del modello. Le due spallette che formano il castello hanno un profilo molto basso, atto ad abbassare quanto più è possibile le masse. Le due spalline sono di disegno identico, l’unica differenza è che quella anteriore ha i fori dei perni dei bracci filettati, in quanto quest’ultimi non vengono assicurati tramite degli E-Rings ma presentano una parte filettata, quindi per fissare i bracci ci servirà la sola chiave a brugola e non impazziremo più ad inserire dei fastidiosi E-rings. Altra peculiarità di questa soluzione è il fatto di non avere più il perno libero di ruotare nelle spallette, quindi niente più sfregamento tra i due pezzi e di conseguenza niente più giochi derivati da usura.
I bracci, anch’essi in ergal e ricavati dal pieno, presentano delle boccole in materiale plastico nei fori di inserimento dei perni di fissaggio. Il braccio inferiore è molto robusto, specie nella zona di inserimento del cuscinetto sferico che fungerà da snodo sferico per il fusello. Nella parte anteriore del braccetto troviamo l’ancoraggio della barra antirollio , da 5mm, e l’attacco inferiore degli ammortizzatori, regolabili inferiormente in due posizioni.
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scusa ma 15 la vendi fami fabere grazie