Technoclassica Essen 2018 – Dopo Retromobile in Francia, è questa una delle altre poche fiere di auto storiche importanti in Europa, assieme ad Automotod’epoca di Padova che si svolgerà a fine anno.
Qui a Essen il clima è stato più clemente rispetto quanto trovato in Francia a febbraio. Nonostante la concomitanza con la fiera, simile, di Stoccarda qui nella Ruhr gli organizzatori hanno festeggiato un bel +6% di ingressi rispetto il 2017.
Per gli espositori il mercato è stato mediamente in linea con quanto si è sempre fatto negli passati, ma le cose interessanti si trovano negli stand e sui tavoli, non al botteghino.
Una bella fiera di auto storiche si compone di più parti. Esposizione e vendita di automobili storiche, conservate o restaurate non importa. Basta che siano belle. Si compone di club, di modellismo e automobilia, di accessori e ricambi e, infine, dell’asta.
Ogni settore citato qui ha il suo spazio mescolando e alternando stand di auto meravigliose a stand di modelli, ad altri di fari, di jukebox, fari, autoradio e curiosità di ogni genere. Ovviamente tutto è sempre legato al mondo auto e a quello che gli ruota intorno.
Da questo punto di vista qui in Germania mi diverto molto più che a Parigi o in Italia. Innanzi tutto per le dimensioni della fiera, molto grande, ma anche per questa logistica in cui spesso si mescolano le tipologie di vendita rendendo difficile non guardare con curiosità anche quello che crediamo non interessarci. Qui fantasia e curiosità si uniscono.
Questo accade soprattutto nel mio padiglione, dove l’ecletticità è sovrana.
C’è di tutto, ma è tutto di alto livello.
Qui in sequenza ci sono il mio stand di modellismo statico, sculture automobilistiche e oggettistica ispirata alle auto, poi ce n’è uno di cappellini in vari stili per le signore ai concorsi, uno di vestiario, uno di quadri, uno adesivi e oggettistica varia, uno che produce solo fanali in ottone, uno che fa strumenti per i cruscotti, uno di jukebox, libretti d’uso e manutenzione originali, trofei, automobilia e molto altro, uno di cruscotti e accessori in radica, uno di Libri…
Come non restare affascinati da una bicicletta alata con elica propulsiva e che dovrebbe essere in grado di volare? Un esperto di volo un giorno mi disse che è solo questione di rapporto tra potenza e portanza… gli credo e questa “cosa” potrebbe anche funzionare con le giuste gambe. Come non guardare con curiosità i numerosi fari in ottone tipici delle auto anni ’20 o le latte di olio, le insegne in stile anni ’40 e ’50. Vi serve un’autoradio per la vostra auto storica? Qui trovate quella giusta per l’epoca da montare correttamente sul vostro amore a 4 ruote. Un libro specifico su un carrozziere o su una macchina? C’è!
Tra noi espositori, qui dove ci sono le cose più belle e prestigiose, si parla soprattutto italiano e in parte anche francese. Se siamo sempre stati l’apice della cultura e dell’arte ci sarà un motivo, o sbaglio? All’interno di questo semicerchio di variegati e colorati stand si trovano la maggior parte delle auto più belle del salone.
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Come non vedere la splendida Alfa romeo 2500 Pininfarina che ha vinto il concorso d’eleganza e venduta per oltre un milione di euro? O le splendide Horch, la Lancia Dilambda, l’Hispano Suiza carrozzata da Saoutchick, la Bugatti T57, l’Alfetta 158 campione del mondo di F1 e tantissimo altro. Ci sono anche auto dal nome meno famoso da indubbiamente eleganti e spettacolari come la Siata carrozzata Bertone, gialla e blu, che vedete qui sotto.
Al centro di questa isola magica c’è la struttura degli organizzatori, quest’anno a contornarla, sul prato riportato, ci sono alcune delle auto che hanno fatto la storia delle sport prototipi tra gli anni 70 e 90, tra cui la Rondeau M379B, proprietaria di quello che per me è uno dei più bei “lati B” mai visti a Le Mans.
Finito qui?
Assolutamente no! C’è un’altra decina di padiglioni. Uno è dedicato interamente al gruppo VW con i suoi marchi Bugatti, Lamborghini, Skoda, Seat, Audi e Porsche, con la 959 rossa, un’altra T57 torpedo, le seat prodotte su licenza fiat, l’Auto Union che sfido le Alfa nei gran premi degli anni 30… Al padiglione 3 troviamo il gruppo Ford, troviamo Fiat con al centro dell’attenzione la splendida 8V del 1952 e un nutrito gruppo di venditori con auto da sogno, tra cui Rolls Royce, Bentley, le “Americane”, Alfa e Maserati di ogni genere e lusso.
L’asta di Coys, accessibile su invito o con la tessera da giornalista (quest’ultima ce l’ho!) mostra altre auto da sogno che meriterebbero di essere menzionate una per una, ma limitiamoci a quelle che sogno io: la Lamborghini Miura arancione e la Bugatti T44 carrozzata da Fiacre nel 1929 e che vedete qui sopra.
Ricordate che la maggior parte delle auto che vi ho elencato sono pezzi unici, perchè, non dimentichiamo, che spesso le case di automobili vendevano i telai nudi. La carrozzeria ogni cliente se la faceva fare su misura.
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Infine c’è il reparto dedicato ai club. Contrariamente alle normali fiere, dove in genere si vedono stand “tristi” nella loro serietà, con un’auto, un tavolino e un segretario qui troviamo la follia! Gli organizzatori annualmente indicono un concorso speciale per gli stand più folli e divertenti. Ecco che così si sprigiona anche la fantasia dei tedeschi! Club che smontano la macchina, che la trasformano in torta o in una coppia di sposi, che l’ambientano in un granaio, posizionano pareti colorate e creano ambientazioni di ogni genere… Insomma, c’è da divertirsi anche qui, magari pure davanti a una semplicissima e normalissima Opel Commodore, di cui molti si saranno anche dimenticati l’esistenza, ma che qui tutti notano e osservano.
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