Il droop può essere misurato in vari modi; non è tanto importante cosa si faccia, l’importante è usare sempre lo stesso metodo per poter aver un riferimento preciso. Il sistema più comune consiste nel misurare la lunghezza dell’ammortizzatore dal punto più alto a quello più basso, dopo essersi accertati che le coppie sinistra/destra siano uguali. Così facendo non si possono mettere a confronto macchine diverse e neanche posizioni differenti degli ammortizzatori, dato che l’effettiva escursione può variare.
In questo caso bisogna sempre tenere conto del setup delle sospensioni per valutare il droop e se, nel corso della messa a punto, si cambiano, ad esempio, i punti di aggancio, si perdono tutti i riferimenti.
Un altro sistema è quello di valutare il droop effettivo, misurando la distanza dal telaio rispetto al suolo nel punto in cui le ruote stanno per perdere contatto con il terreno. Sottraendo a questa misura quella della distanza da terra in condizioni di riposo, si ottiene il valore del droop.
In questo modo si possono facilmente confrontare diversi settaggi indipendentemente dal tipo di telaio o da come avete montato le sospensioni.L’ultimo metodo consiste nel piazzare la macchina su un supporto, dopo aver smontato le ruote, e misurare la distanza fra il punto inferiore dello stesso e i mozzi delle ruote. Si tratta di un sistema “controintuitivo” perché minore è la distanza maggiore sarà il droop e viceversa.
Regolare l’escursione degli ammortizzatori
Il droop influenza la guidabilità della macchina in modo sostanziale e bastano variazioni minime per notare le differenze, anche pochi millimetri. è molto importante trovare un buon punto di partenza su cui basarsi per adattare la macchina ai vari circuiti con interventi da 1 a 2 mm, e variando anteriore e posteriore. Valori più grandi si usano raramente perché tendono a compromettere drasticamente il bilanciamento della macchina.
Non è sempre facile
Talvolta regolare il droop può avere conseguenze imprevedibili. Per esempio, se il tracciato è particolarmente ricco di dossi, un droop ridotto può rivelarsi molto utile perché la macchina, anziché copiare e percorrere tutti i buchi, li salterà direttamente! In altre occasioni aumentare il droop può rivelarsi azzeccato anche in circuiti piani e ad alto grip, offrendo al pilota un maggior controllo, dandogli il tempo di correggere eventuali errori grazie alla sensazione di “rallentatore” data dalla maggiore escursione. Detta così può sembrare una cosa piuttosto confusa, ma, come in quasi tutte le questioni che riguardano il setup, il metodo migliore rimane la sperimentazione in pista.
Cosa fare e quando…
Ridurre l’escursione: quando si è su un circuito ad alta aderenza, veloce e piano e la macchina tende a fare le curve su due ruote
Ridurre l’escursione solo all’anteriore quando si vuole uno sterzo più pronto.
Ridurre l’escursione solo al posteriore: quando la macchina va bene, ma è un po’ lenta nel percorrere le curve e il posteriore è poco preciso.
Aumentare il droop: Si sta combattendo contro una macchina inconsistente, testacoda e traiettorie imprevedibili, specialmente se la pista ha poco grip, dossi e salti. Aumentare il droop all’anteriore: quando si vuole che la macchina salti e atterri meglio o si vuole che gestisca meglio l’accelerazione, specialmente in uscita di curva.
Aumentare il droop al posteriore: Quando si tende a perdere il posteriore in ingresso e al centro delle curve o sullo sconnesso.
Conclusioni
Vi sentite un po’ scombussolati? Anche noi! Ecco qui un sistema di regolazione che può rendere la vostra macchina perfetta o impossibile da guidare. Ricordate di controllare il droop costantemente; se state partecipando ad una gara verificatelo ad ogni corsa! Non fate i pigri: sarete ripagati con prestazioni sempre al top!
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