
Quest’anno rischiamo di trovare un’amara sorpresa nel 740. Dopo l’arrivo della nuova regolamentazione dei quadricotteri per mano dell’ENAV che con delibera del C.d.A. nr. 42/2013 in data 16/12/2013 ha emanato il primo regolamento sui mezzi aerei a pilotaggio remoto, ecco che la casta ha pensato bene di colpire con due nuove tasse, previste dall’articolo 269 commi 18 e 19, anche l’attività del modellismo dinamico su ruote equiparandolo al possesso di mezzi “in scala 1/1”.
Probabilmente la spinta nasce dalla riduzione degli introiti derivanti dalle accise sulla miscela per automodelli causata dalla diffusione dei motori elettrici ma questo non giustifica certo l’ennesimo balzello (a cui presto potrebbe seguire anche l’obbligo di un’assicurazione per danni a terzi). Se continuiamo su questa assurda strada, come l’ENAV si occupa anche di aeromodelli e droni, presto finiremo che l’AMSCI verrà sostituita dall’ACI…
Se dovessimo fare una ricerca su quale è stato il decreto italiano più veloce della storia, forse emergerebbe che si tratta proprio di quello della tassa sugli automodelli radiocomandati. Con la crisi in corso e l’attesa per la sentenza definitiva del Tar sulla questione della tassa sulle RC, il ministro Scalfarotto è riuscito a fare un vero e proprio miracolo italiano. Da ora quindi la guida di un automodello, con motorizzazione elettrica, sia che avvenga in piste private che parcheggi pubblici viene tassata secondo la dimensione del mezzo. Come se non bastasse nel caso poi dei mezzi con propulsore a combustione le tasse diventano due! Le relative tabelle saranno pubblicate entro il 12 cm sulla Gazzetta mentre si sa già che le sanzioni in caso di mancato pagamento aventi natura transitoria e previste dall’articolo 218, commi 18 e 19 ovvero è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria e alla medesima sanzione soggiace il sequestro del mezzo.
In barba alle lungaggini burocratiche tipiche del nostro Paese (per cui tutti si lamentano), Scalfarotto è riuscito nel suo obiettivo, ovvero rendere esecutiva la tassa sui cosiddetti automodelli a controllo remoto.
ll Dipartimento delle finanze lo ha timbrato il 27 e la Ragioneria generale dello Stato lo ha “bollinato” il 31. Che tempi da record!
La patata bollente è poi passata alla Corte dei Conti, che alla fine ha dato il via libera, ma non senza fare notare al Tesoro i tempi quanto meno sospetti con cui il provvedimento è stato adottato e precisare che lo sfasamento temporale tra approvazione (28 marzo 2014) e applicazione del decreto (1 aprile 2014) mette a rischio gli incassi dello Stato.
Ma non è la prima volta che la Corte dei Conti critica le tempistiche sulla questione. Precedentemente, sempre sulla stessa questione, era stato fatto notare che il decreto portava la data del 26 gennaio del 2014, mentre la legge stabiliva che la prescrizione era avvenuta il 12 gennaio 2013.
Insomma… sicuri che non ci siano interessi esterni a tirare le redini che riguardano la tassa sul nostro amato hobby? La velocità burocratica in Italia è sempre sospetta… Se solo si pensasse ai danni prodotti dalla casta nello stesso modo senza dimenticare di guardare che giorno è oggi.
Fonte: GoogleMaps








Grazie Fabio!!! 🙂
Complimenti ! Quest’anno per il pesciolino d’Aprile vi siete veramente impegnati !! 😀
“Scalfarotto” , poi, non si può leggere !