Ci sono due tipi principali di aerografo: a singola azione e a doppia azione. Per il tipo “trigger” (grilletto), a parte alcuni piccoli dettagli che lo distinguono, il resto è uguale al tipo a doppia azione. Conoscere a fondo il meccanismo dell’aerografo può essere di grande aiuto per comprendere al meglio le modifiche di impostazione che bisogna effetturare e nel caso di problemi di funzionamento.
• Il funzionamento
La spinta dell’aria viene preparata nel corpo della valvola dell’aria (18). Versando della vernice nel contenitore (19), questa attraversa il corpo (4) giungendo fino all’interno del beccuccio (3). Per soffiare si preme il bottone (6). Così il pistone (16) e la valvola dell’aria (17) vengono premuti e l’aria può attraversare il corpo (4). L’interno del beccuccio (3) è attraversato dall’ago (11) e questo è circondato dalla morsa (9).
Nelle aereopenne a azione singola ruotando la valvola (7), si imposta la distanza tra il beccuccio (3) e l’ago (11), facendo spostare indietro quest’ultimo. Nell’aereopenna a doppia azione questo avviene tirando leggermente indietro il bottone (6) che permette alla leva di pressione di metallo (8) di spostare indietro la morsa (9) che trascina l’ago (11) aumentando la distanza appunto tra ago (11) e beccuccio (3).
Se nel caso degli aerografi a singola azione la distanza tra ago e beccuccio viene fatta girando una manopola, nell’aerografo a doppia azione come potete notare, il procedimento è più delicato. Ed è per questo che l’aerografo a doppia azione è anche munito di una rotella di aggiustamento (14) che permette di fissare la distanza massima tra l’ago (11) ed il beccuccio (3). Questa rotella funziona appunto come uno stopper che evita all’ago di spostarsi.
Lascia un commento